Chi non ha mai giocato a nascondino?
di Antonella Manduca
Forse è il gioco più antico. Sembra addirittura che fosse un passatempo diffuso già nella Magna Grecia e nel XVII secolo una pratica di corteggiamento tra i giovani aristocratici.
Quando ero piccola si giocava nell’intervallo, in cortile, correndo tra i fiocchi dei tigli in primavera, quelli che facevano sternutire la prima della classe, ricordo che si organizzavano in gruppo per rotolare in turbini all’interno di quel quadrilatero immenso.
Eravamo facilmente scovabili da chi stava sotto. Ci si riparava dietro al grembiule nero della suora cuoca o infilate a ridosso della porta della quinta spalancata per far cambiare aria.
Ci nascondevamo per giocare e ridevamo felici al liberi tutti dell’ultima che non era stata catturata.
Poi, crescendo, è diventato un obbligo trovare il nascondiglio perfetto per custodire le cose più preziose o più dolorose, per chiudervi dentro ricordi e sentimenti.
Più difficile è stato accettare gli attacchi distruttivi di qualcuno intenzionato a dividere con me il suo di nascondiglio e dargli finalmente il permesso di accedere al mio spazio.
Sono riconoscente verso chi ha avuto il coraggio di demolire le barriere e gridare a squarcia gola: “Liberi Tutti”.

Dal 22 novembre in libreria e sulle piattaforme online il mio nuovo romanzo
“Il nascondiglio perfetto”, Golem Edizioni
prenotalo qui:
Lascia un commento